Test per luce UV-C, filtri Hepa e vernici con biossido titanio

La diffusione del Coronavirus ha creato, dapprima in Cina e successivamente anche in altri paesi dove il contagio è maggiore, un’innata e quasi smodata attenzione ai modi in cui il settore Automotive può essere utile nella prevenzione della diffusione di patologie trasmissibili. Specialmente negli spostamenti che coinvolgono taxi, car sharing, vetture private e altri veicoli.

La prima soluzione Automotive proposta

Una interessante proposta, attualmente al vaglio del mondo scientifico, è arrivata dagli Stati Uniti e coinvolge la luce UV-C già utilizzata per eliminare i germi, da sfruttare anche per il virus 2019-nCoV dalle superfici dei veicoli. Il magazine specializzato Autofutures ha riferito che la soluzione potrebbe essere fornita dalla tecnologia Grenlite UV Angel di GHSP, un brevetto che unisce l’impiego di sensori intelligenti integrati e di specifici algoritmi al trattamento delle superfici interne di un auto con luce UV-C. Grenlite UV Angel combina sensori e algoritmi in modo da controllare come viene utilizzata la luce UV-C e per che durata. I sensori rilevano chi c’è a bordo e indirizzano la luce esattamente verso i punti da disinfettare. L’applicazione UV Angel è in uso da anni in ambito medicale, per il trattamento automatico negli ospedali e altri luoghi ‘a rischio’ di specifiche superfici come:
– i monitor medici con display touchscreen;
– le superfici desktop;
– i telefoni;
– qualsiasi altro dispositivo che possa fungere da punto di trasmissione per infezioni.

La seconda soluzione Automotive

Anche la cinese Geely sta lavorando, come già annunciato nei giorni scorsi, per estendere i suo sistema di purificazione dell’aria intelligente G-Clean (IAPS) su tutti i veicoli in produzione a partire da questo mese di marzo. Il sistema, capace di individuare gas come formaldeide, odori e inquinanti che vengono assorbiti da un filtro chimico al carbonio. Un generatore di ioni negativi sterilizza e deodora l’abitacolo del veicolo e può rimuovere:
– Virus;
– Batteri;
– Funghi;
– Muffe presenti nell’aria.
Tutto ciò riuscendo ad ottenere lo stesso livello di filtrazione dell’aria di un sistema di respirazione N95.

La soluzione di Tesla

Tesla potrebbe ottimizzare il sistema di difesa ‘biologica’ dell’abitacolo con filtro Hepa e modalità Bioweapon presentata nel 2016. Stando a ciò che l’azienda afferma, la capacità di filtraggio di questa soluzione è ‘centinaia di volte più efficace rispetto ai sistemi normalmente montati sulle auto premium’. Usufruisce anche di una funzione che aspira e tratta l’aria prima che questa sia immessa nell’abitacolo.

Le soluzioni per il trasporto pubblico

Altro ambito di ricerca, per applicazioni sulle auto e soprattutto sui mezzi pubblici, è quello che riguarda i rivestimenti fotocatalitici FN Nano, in grado di eliminare il 2019-nCoV dall’aria. Non appena il virus entra a contatto con una superficie verniciata a cristalli microscopici di biossido di titanio (TiO2) attivati dalla luce UV, questo viene decomposto dalla fotocatalisi. L’utilizzo dei nano rivestimenti è aumentato drammaticamente durante l’epidemia di SAR del 2002-2003 come efficace meccanismo non chimico per scongiurare i virus. Ad oggi i rivestimenti multifunzionali FN Nano sono utilizzati in ospedali, aeroporti e luoghi pubblici.