Il Coronavirus continua a mettere in ginocchio i settori economici di tutto Europa e anche l’automotive purtroppo ne subisce le conseguenze. Volkswagen, il gruppo francese Psa, Renault, Fca e Maserati chiudono temporaneamente le fabbriche nel continente annunciando lo stop della produzione. I motivi sono evidenti: abbattare il rischio di contagi ed evitare le situazioni a rischio, ma anche la difficoltà a mantenere attiva tutta la catena di approvigionamento e, ovviamente, il drastico cala di domanda.

Coronavirus: Volkswagen ferma la produzione

Redazione ANSA BERLINO
Volkswagen vuole interrompere la produzione in molte fabbriche in Germania e in Europa a causa del coronavirus. Secondo i media tedeschi il gruppo Volkswagen si sta preparando a bloccare la maggior parte dei suoi impianti europei anche in funzione del fatto che la pandemia di coronavirus ha interrotto le catene di approvvigionamento e ha fatto precipitare la domanda.

“La produzione verrà interrotta nei nostri stabilimenti spagnoli, Setubal in Portogallo, Bratislava in Slovacchia e Lamborghini e Ducati in Italia entro la fine di questa settimana”, ha dichiarato il Ceo di Vw, Herbert Diess. “La maggior parte degli altri stabilimenti tedeschi ed europei inizierà a prepararsi a sospendere la produzione, probabilmente per due o tre settimane”.
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Coronavirus: Psa annuncia chiusura fabbriche Europa

Redazione ANSA PARIGI
Il gruppo francese Psa ha annunciato il 16 marzo la chiusura di tutte le sue fabbriche in Europa a causa del coronavirus. Gli stabilimenti di Mulhouse (Francia) e Madrid (Spagna) sono stati chiusi il giorno dell’annuncio e gli altri siti chiuderanno progressivamente nel corso della settimana, “a causa dell’accelerazione” dei casi gravi di Covid-19 “vicino a certi siti di produzione”, precisa il gruppo che nei prossimi mesi sancirà le nozze con Fca. L’arresto delle fabbriche, precisa Psa, è anche dovuto allo stop degli approvvigionamenti da parte di “importanti fornitori” e “il calo brutale del mercato automobilistico”.

Il Presidente del Direttorio, di concerto con i membri dell’unità di crisi, ha deciso di adottare il principio della chiusura degli stabilimenti di produzione dei veicoli, con la seguente programmazione, fino al 27 marzo: 16 marzo : Madrid (Spagna), Mulhouse (Francia)
17 marzo: Poissy, Rennes, Sochaux (Francia), Saragozza (Spagna), Eisenach, Rüsselsheim (Germania), Ellesmere Port (Regno Unito), Gliwice (Polonia)
18 marzo: Hordain (Francia), Vigo (Spagna), Mangualde (Portogallo)
19 marzo: Luton (Regno Unito), Trnava (Slovacchia)

La chiusura dei siti di produzione di pezzi meccanici e grezzi sarà adeguata di conseguenza. Le equipe dirigenti dei siti attueranno le procedure di chiusura dei siti a livello locale, che saranno effettuate in coordinamento con le parti sociali. Il Gruppo ricorda che fino a quel momento il rispetto delle misure barriera, al di là delle raccomandazioni della autorità sanitarie dei siti, costituiscono la migliore protezione per prevenire la diffusione del virus.

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COVID-19: Renault ferma tutti gli impianti in Francia

Redazione ANSA
Dopo quelle in Spagna, Renault ha deciso di fermare tutte le sue fabbriche anche in Francia. Lo ha reso noto la direzione del produttore automobilistico. In precedenza la casa francese aveva reso noto di aver chiuso le fabbriche spagnole del gruppo a causa del Coronavirus.

Renault sta sospendendo le sue “attività di produzione in siti industriali in Francia fino a nuovo avviso, a seconda dell’evoluzione della situazione sanitaria”, ha detto un portavoce del produttore. Il gruppo aveva già annunciato al mattino la chiusura delle sue quattro fabbriche spagnole “lunedì e martedì”, a causa del Coronavirus, sottolineando che una ripresa della produzione era incerta per i prossimi giorni. In Francia, la sospensione delle attività industriali interesserà 12 siti e 18.000 dipendenti. In Spagna, le fabbriche Renault impiegano poco meno di 10.000 persone. Il gruppo “implementerà misure adeguate per rispondere efficacemente alla domanda commerciale”, ha affermato il suo portavoce.
In Spagna sono interessate le fabbriche a Valladolid (due unità), Palencia e Siviglia che impiegano poco meno di 10.000 persone. Una di esse produce in particolare un motore diesel da 1,5 litri che equipaggia molti dei veicoli del gruppo assemblati in altri Paesi.

Uno dei due siti di Valladolid (2.400 dipendenti), produce in particolare un motore diesel da 1,5 litri che equipaggia molti veicoli assemblati anche in altri paesi, il che può far temere un impatto sull’interruzione della produzione all’esterno dalla Spagna. L’altro stabilimento Valladolid (3.800 dipendenti) assembla il SUV Captur, uno dei modelli più venduti del marchio Renault. Palencia (2.300 dipendenti) produce il SUV Kadjar e la berlina Megane compatta, altri due modelli di mercato di massa, mentre la fabbrica di Siviglia (1.100 dipendenti) produce cambi.

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COVID-19: Fca chiude 2 settimane fabbriche Europa

Redazione ANSA TORINO
Fca e Maserati sospenderanno temporaneamente la produzione nella maggior parte dei loro stabilimenti produttivi in Europa fino al 27 marzo. La decisione rientra tra le misure in risposta all’emergenza Coronavirus. Chiuderanno in Italia Melfi, Pomigliano, Cassino, le carrozzerie di Mirafiori, Grugliasco e Modena; all’estero le fabbriche di Kragujevac in Serbia e Yychy in Polonia.

La sospensione della produzione – spiega Fca in un comunicato – consente al Gruppo di rispondere efficacemente all’interruzione della domanda del mercato garantendo l’ottimizzazione della fornitura. In particolare, la sospensione della produzione viene attuata in modo tale da consentire al Gruppo di riavviare la produzione tempestivamente quando le condizioni del mercato lo consentiranno. Fca – ricorda la società – ha deciso di propria iniziativa di apportare modifiche ai processi di produzione in diversi impianti, tra cui l’aumento della distanza tra i dipendenti nelle stazioni di lavoro. Ha inoltre aumentato gli interventi di pulizia e igienizzazione in tutte le strutture, oltre ad aver apportato ulteriori migliorie a tutela della sicurezza dei dipendenti. Sono stati applicati rigorosi controlli e misure di sicurezza nelle mense e all’accesso di visitatori esterni a tutti i siti del Gruppo.

Negli uffici, la società ha accelerato la diffusione del lavoro in remoto (smart working), un’opzione ora ampiamente disponibile per i dipendenti in tutto il mondo. Il Gruppo utilizzerà queste sospensioni produttive per attuare revisioni dei processi di produzione e controllo qualità a beneficio dei propri clienti e della produttività complessiva. Il Gruppo sta lavorando con i propri fornitori e partner affinché, nonostante la sospensione produttiva, gli stabilimenti possano raggiungere i livelli di produzione totali precedentemente pianificati nel momento in cui riprenderà la domanda da parte del mercato.

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